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Biografia e Attività

Plessi Fabrizio

(Reggio nell’Emilia, 1940) è un artista italiano, che opera in Italia e in Germania, attivo principalmente nell’ambito delle videoinstallazioni.

Fabrizio Plessi, artista performer disegnatore progettista pittore, afferma che la sua “è un’arte tecnologica che con il passare del tempo è diventata archeologica, perché in fondo la tecnologia ha avuto talmente un decollo vertiginoso che le tecnologie che uso sono da considerarsi archeologia ormai nel tempo. Il mio agire pertanto è sempre in un rapporto tra arte e tecnologia. Sono nato nel contesto dell’arte povera che inizia nel ’68. Ero un ragazzo che lavorava immerso in questo clima. La contaminazione è stata la cifra del mio linguaggio: cercavo di comunicare, mettere insieme, fare convivere elementi poveri di questo movimento come la pietra, il ferro, la paglia, il carbone, i sassi con invece il cangiante tecnologico. Era una scommessa, però sono stato forse l’unico artista italiano nel riuscire a staccarmi dalla video arte che non ha mai interessato. La video arte è una cosa in cui i critici mi hanno incastrato dentro, ma il mio è stato un lavoro storico molto legato invece alla materia artistica contaminata con il cangiante tecnologico dell’elettronica”.

Compie i suoi studi al Liceo artistico e all’Accademia delle Belle Arti di Venezia dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura. Fin dal 1968 il tema centrale della sua pittura è l’acqua, presente in installazioni, films, videotapes e performances.

Le sue opere vengono esposte al padiglione sperimentale della Biennale di Venezia nel 1970 e alla successiva edizione de la Biennale di Venezia del 1972.

In seguito Plessi presenta le sue opere in spazi pubblici come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1975), la Stadtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (1978), l’Internationaal Cultureel Centrum di Anversa (1980) ed il Palais de Beaux-Arts di Bruxelles (1975 e 1983). Nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia nella sezione fotografia per la mostra speciale l’Immagine Provocata.

Nel 1980 partecipa al Festival del Cinema di Venezia con il film Liquid Movie, vincendo il Premio “Città di Milano”. E’ il 1981 quando Plessi viene invitato al Festival del Cinema di Venezia con Underwater, una produzione francese: per la prima volta il mezzo elettronico come medium dell’espressione artistica viene così ammesso in una biennale cinematografica. Nel 1982 la sua completa opera video viene presentata al Centre Pompidou, Beaubourg di Parigi. Il rapporto illusionistico fra rappresentazione e realtà dell’elemento liquido compare amplificato nelle estreme possibilità tecnologiche della riproduzione meccanica ed elettronica. Nel 1984 le sue installazioni vengono esposte alla XLI Biennale di Venezia e al Musée d’Art Contemporain di Villeneuve d’Ascq (Lille). Nel 1985 Plessi presenta alla Rotonda della Besana di Milano la sua prima grande antologica in Italia (Plessi – Video Going), che si può considerare la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia. E’ lui a rappresentare l’Italia nel 1986 alla XLII Biennale di Venezia e crea per l’occasione una delle sue opere più significative: Bronx. Nell’edizione del 1987 di “Documenta” di Kassel, Plessi presenta la monumentale installazione Roma che lo rende definitivamente noto a livello internazionale. A Bologna vince il premio internazionale “L’immagine elettronica” e crea le scenografie per la coreografia di Enzo Cosimi Sciame, che inaugura il relativo Festival di Rovereto.

E’ il 1990 quando, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, la sua città natale Reggio Emilia gli dedica una grande antologica nel Museo, nel Foro Boario e nell’ampio spazio della Cavallerizza dove Plessi presenta per la prima volta i suoi Armadi. Nel 1991 riprende la grande installazione Roma II per il Museum Moderner Kunst, Stiftung Ludwig di Vienna. Sempre del’93 è Cristalli Liquidi, opera commissionata ed esposta al Caffè Florian di Venezia in occasione della Biennale. Per il celebre concerto di Luciano Pavarotti al Central Park di New York, Plessi crea le scenografie elettroniche. Dal’90 al 2000 è stato professore di “Umanizzazione delle tecnologie” alla Kunsthochschule di Colonia.

Nel 2000 Per “Bologna 2000” realizza una grande teatrale installazione intitolata Naufragio della pittura a Palazzo d’Accursio. Realizza per il Governo Italiano nel padiglione dell’Expo universale di Hannover Mare verticale, che si può considerare la più monumentale scultura tecnologica mai costruita. La struttura in acciaio alta 44 metri contiene un gigantesco schermo a led luminosi che simula un’onda elettronica blu in continuo movimento.

Nel 2001 a cura del Comune di Venezia, in concomitanza con la vernice della Biennale d’Arte ai primi di giugno, è in preparazione al Museo Correr un’ampia ed inedita rassegna delle sue opere più recenti sul tema dell’acqua e del fuoco accompagnata da una gigantesca installazione in Piazza San Marco ideata per l’occasione.

Nel 2003 in occasione del Salone del Mobile a Milano, Plessi con il coordinamento artistico di Robert Wilson e le musiche di Philip Glass, crea sotto la trecentesca Loggia dei Mercati una nuova spettacolare e gigantesca istallazione con 10 barche di fuoco capovolte che si muovono sulla testa dei visitatori stravolgendone ogni logica percettiva. Per l’ingresso della collezione Peggy Guggenheim di Venezia Plessi studia un’opera inedita: Digital Fall, una delle sculture tecnologicamente più avanzate al mondo, dotata di un impianto costante di climatizzazione e di un grande schermo ultra piatto.

Nel 2005 è’ invitato alla LI Biennale d’Arte di Venezia, per il progetto speciale della Biennale in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Per l’occasione Plessi realizza di fronte all’entrata della Biennale una nuova versione di Mare Verticale che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza. All’interno di questa enorme stele verticale scorre una cascata tecnologica. Diventerà il simbolo della Biennale stessa.

Nel 2011, la dodicesima partecipazione alla 54. edizione de La Biennale di Venezia: “Mariverticali” presso il Padiglione Venezia, che Arzanà Navi e Louis Vuitton restituiscono alla città dopo un consistente ed accurato restauro. Sei imbarcazioni in acciaio nero emergono dall’oscurità mentre sui video schermi delle chiglie sono evocati suoni, correnti e flutti di simbolici mari.

Nel 2012 dal 21/04 al 23/09 alla Galleria d’Arte Contini di San Marco a Venezia sono esposti disegni, progetti e installazioni di “Mariverticali”, già esibiti nel “Padiglione Venezia” della 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia del 2011, ed i progetti “Llaut Light” esposti sempre nel 2011 al Palazzo della Llotja di Palma di Mallorca. Per l’occasione l’artista ha realizzato tre “Digital Boat” video-sculture inedite che sono presentate nella mostra.

Tra antico e moderno l’arte di Fabrizio Plessi nella Valle dei Templi di Agrigento “Monumenta”: dal 20/05 al 5/11/2012 risplendono nel più grande parco archeologico del mondo nove Torri inedite, alte sei metri e di base 3×4, rivestite in tufo artificiale per emulare la pietra del parco archeologico, dotate di aria condizionata sono accessibili e illuminate con il fotovoltaico.

Dal 27/10 al 13/01/2013 la mostra “Fabrizio Plessi. Il flusso della Ragione” a Padova presso il Palazzo della Ragione. L’intento della mostra è quello di rileggere la storia creativa dell’artista attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni d’arte contemporanea del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.

Dal 21/06/2013 video, disegni e installazioni insieme alla grande opera realizzata per l’Expo di Hannover del 2000 di Fabrizio Plessi sono esposti presso il Passo del Brennero in prossimità del luogo in cui sorgeva la dogana tra Italia e Austria all’interno del nuovo Plessi Museum in una struttura architettonica innovativa.

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