skip to Main Content

Biografia e Attività

Dalì Salvador

(Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989) è stato un pittore, scultore, scrittore, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo.

Artista poliedrico e tra i più eccentrici del Novecento, con il suo stile onirico è stato il maggior esponente della corrente surrealista. L’inesauribile estro che gli era peculiare lo ha portato ad eccellere in diversi campi, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura al cinema.

Nato a Figueres nella parte più a est della Catalogna, Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol, fu segnato dalla prematura perdita della madre, perdita da lui definita «la disgrazia più grande che mi capitò perché sapeva rendere invisibili le inevitabili imperfezioni della mia anima». Dopo una prima esposizione in forma privata nella casa paterna, in cui erano chiari i richiami alle istanze artistiche moderne, espose per la prima volta in pubblico nel 1919, al Teatro Municipale di Figueres.

Messosi in luce all’Accademia delle belle arti di San Fernando, per i suoi slanci verso il cubismo e il dadaismo, si trasferì poi a Parigi e qui conobbe Pablo Picasso, la cui arte lo influenzerà negli anni successivi. Mentre stava ancora maturando il suo inconfondibile stile, espose a Barcellona dividendo la critica tra entusiasti e perplessi; nello stesso periodo, imitando il grande maestro del Seicento spagnolo Diego Velázquez, decise di farsi crescere dei vistosi baffi che conservò fino alla morte.

Alla fine degli anni Venti incontrò la sua musa ispiratrice e futura moglie, Elena Ivanovna Diakonova (nota come Gala), un’espatriata russa sposata al poeta surrealista Paul Éluard.
Agli inizi degli anni Trenta allestì le sue prime mostre importanti e diventò ben presto un pittore professionista, andando incontro al successo internazionale nel 1934, con la prima esposizione a New York.

Nello stesso anno fu espulso dal gruppo dei surrealisti per non aver voluto condannare apertamente il fascismo, né aver voluto manifestare le proprie simpatie politiche. Al fine di denigrarlo, di lui i surrealisti parlarono solo al passato remoto, considerandolo come morto e, per sottolineare la crescente commercializzazione delle sue opere, gli fu coniato il soprannome “Avida Dollars” dall’anagramma del suo nome.

Agli inizi degli anni Sessanta, iniziò a lavorare al Teatro-Museo Dalí nella sua città natale, per il quale impiegherà la maggior parte delle sue energie fino al 1974. In quest’ultima fase trovò una seconda musa nella cantante e attrice Amanda Lear. Debilitato nel sistema nervoso (per un cocktail di farmaci somministratogli per errore dalla moglie), si spense nella sua città natale.

Autore di 1.500 dipinti, illustrazioni per libri, litografie, scenografie e costumi teatrali, disegni, sculture, la più vasta collezione di sue opere si trova proprio al Teatro-Museo Dalí di Figueres e al Salvador Dalí Museum di St. Petersburg in Florida.

Opere dell'autore